Il “Disordine armonico” di Frank J. Barrett.
Parlando di “Jazz At Work” non ci si può esimere dal nominare Frank Barrett, poiché affronta questo argomento in maniera brillante nel suo libro “Disordine armonico. Leadership e jazz”.
A tessere le lodi di questo testo più che mai interessante, è Eugenio Scalfari che pubblica sul “L’Espresso” la sua recensione al libro. (http://espresso.repubblica.it/dettaglio/evviva-limprovvisazione/2208574)
Sviscerando innanzitutto il significato di una “jam session”, spiegandone i vari ruoli e le dinamiche di esecuzione musicali, Scalfari si sofferma poi sulla prefazione scritta a due mani di Paolo Fresu (musicista) e Severino Salvemini (economista).
Portando brevemente la sua esperienza aziendale nell’ambito dell’editoria, conferma come ogni attività lavorativa possa essere paragonata proprio alla “jam session” poiché il proprio lavoro e il lavoro degli altri contribuiscono al raggiungimento degli obiettivi in un ambiente in cui il contesto cambia continuamente, rendendo necessario improvvisare in maniera coordinata e intelligente. Esattamente come accade in una performance Jazz.
La flessibilità e l’ascolto sono quindi la base su cui costruire una società dinamica in grado di sostenere con successo le richieste del mercato, sfruttando le grandi potenzialità del singolo dipendente e del “lavoro di gruppo”.
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